Festa dell’Associazione L’Arca: Dove nasce la speranza?
  1. Home
  2. News
  3. Festa dell’Associazione L’Arca: Dove nasce la speranza?

Festa dell’Associazione L’Arca: Dove nasce la speranza?

da | Ago 8, 2025 | News

Sabato 31 maggio e domenica 1° giugno si è tenuta a Monte San Savino l’annuale festa dell’Associazione L’Arca, intitolata quest’anno “Dove nasce la speranza?”. Un evento che ha visto la partecipazione di volontari, amici, famiglie e realtà del territorio, dando vita a due giorni ricchi di attività, incontri e momenti di condivisione.

La riflessione centrale della festa ha ruotato attorno al tema della speranza, cercata e riconosciuta nella concretezza di esperienze autentiche. Un momento particolarmente significativo è stato l’incontro con i ragazzi della Cooperativa “La Paranza” di Napoli, protagonisti di un percorso di rigenerazione umana e urbana nel quartiere Sanità. Con il loro racconto, hanno testimoniato come l’amore per un luogo, anche ferito e segnato dal degrado, possa trasformarlo in uno spazio di vita, accoglienza e relazioni.

La speranza ha preso forma anche nei tanti momenti della festa: nei giochi dei bambini, nei laboratori creativi, nelle cene condivise, nella partecipata festa finale e nella ormai attesa “Agrisfilata”, una sfilata all’insegna della semplicità e dell’autenticità. Ogni attività ha rappresentato un piccolo tassello di un mosaico più ampio, in cui si è cercato di mostrare che un altro modo di vivere e relazionarsi è possibile.

La manifestazione ha celebrato anche i 40 anni di attività dell’Associazione L’Arca, un cammino lungo ma sempre vissuto con la consapevolezza che la vita, anche nelle sue difficoltà, conserva un significato profondo quando si riconosce nell’altro un dono e non una minaccia. Come ricordato nel brano di G.K. Chesterton letto durante uno degli incontri, il vero amore nasce dalla gratuità: amare l’altro semplicemente perché c’è, perché esiste.

Il clima della festa è stato reso ancora più vivo dalla presenza della Compagnia Teatrale Bucchero, che ha coinvolto il pubblico con canti popolari e interventi teatrali. Anche nella leggerezza dei giochi o nella sfilata degli spaventapasseri, si è cercato di trasmettere un messaggio importante: non bisogna avere paura del diverso, ma riconoscere in esso una possibilità di incontro e arricchimento.

A rendere possibile tutto questo è stato l’impegno appassionato di numerosi volontari e collaboratori, che hanno dato corpo e anima a un evento che è andato oltre la semplice festa, diventando una testimonianza concreta di un bene possibile.

Condividi: