Percorso di accoglienza in una RA/RSA. Come funziona?
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Percorso di accoglienza in una RA/RSA. Come funziona?

da | Ott 24, 2023 | News

Molto spesso può capitare che le persone si trovino impreparate e che inizialmente non sappiano bene come muoversi nel momento in cui un familiare o un amico/a necessiti di una struttura che lo accolga.

Questo articolo vuole essere una piccola guida informativa per aiutarle ad orientarsi e a vivere il momento con maggiore serenità.

Innanzitutto possiamo scegliere tra due tipologie di strutture:

  1. Strutture private a pagamento
  2. Strutture pubbliche

Fondamentale è capire se la persona anziana (fascia di età dai 65 anni in su) sia autosufficiente oppure no, poiché stabilito questo si apriranno due percorsi diversi.

Il primo passo da compiere è rivolgersi ai Servizi Sociali: questi attueranno una procedura per valutare e capire il grado di autosufficienza della persona. Questo avviene attraverso una valutazione dell’UVM – Unità di Valutazione Multidisciplinare – composta da medico del distretto, infermiere e assistente sociale del Comune e della ASL. La sussistenza della condizione di non autosufficienza è definita sulla base di un’ampia gamma di parametri dei quali l’aspetto clinico costituisce solo una parte. Ad esempio, il riconoscimento dell’invalidità civile non dà diritto in automatico alla non autosufficienza e al conseguente diritto di accedere in RSA. Il grado di autosufficienza finale viene classificato in livelli che vanno da 0 a 5.

Per considerare la persona autosufficiente il punteggio deve essere compreso tra 0 e 1, in tal caso viene acconsentito l’accesso in RA (Residenza Assistita), oppure ad assistenza domiciliare o centro diurno.

Se invece il punteggio è >2, il soggetto è valutato come non autosufficiente, pertanto potrà essere inserito in RSA.

Attenzione: la mobilità fisica non è l’unico aspetto che rende un soggetto autosufficiente. Nella valutazione vengono considerate anche eventuali forme di demenza senile, che possono influire il grado di autosufficienza. Inoltre, per compiere una valutazione, bisogna tenere conto di molti fattori, come ad esempio la presenza dell’assegno di accompagnamento o eventuali invalidità e la relativa percentuale.

Può succedere che un ospite di una RA diventi nel tempo non più autosufficiente. In questo caso dovrà essere spostato in RSA. Verrà fatta la segnalazione dal direttore/direttrice della struttura ai servizi sociali per una nuova valutazione da parte dell’UVM.

NB: Ricordiamo che in Regione Toscana, a seguito di attestazione di un livello di non autosufficienza tale da determinare il diritto di accedere alla RSA, le persone ottengono dei titoli di acquisto che la Commissione può dare agli ospiti in base alle valutazioni effettuate. In sostanza si tratta di buoni che vengono riconosciuti per coprire il costo della Retta Sanitaria del soggetto. Questa retta è stabilita dalla Regione Toscana ed è uguale in tutte le RSA della Regione (56€/gg per il modulo base). In caso di riconoscimento del titolo di acquisto, questa è sempre a carico del Servizio Sanitario regionale.

In carico alla famiglia dell’ospite rimane il pagamento della quota sociale (circa 45-48€/gg). Tale quota è determinata da accordi tra istituzioni pubbliche a livello locale, ed è l’importo massimo su cui viene calcolata l’eventuale quota parte a carico del Comune di residenza del soggetto. Infatti, se il reddito o quello dei familiari della persona non dovesse essere sufficiente a coprire tale quota (sulla base dei parametri del reddito – ISEE), il Comune interviene fino alla copertura massima, pari alla quota sociale indicata.

Infine, vi ricordiamo che potete rivolgervi:

  • ai Servizi sociali del Comune se l’anziano è autosufficiente, oppure in caso di necessità di sistemazione temporanea per brevi periodi. Ad esempio: un anziano che cade e si rompe il femore, i cui familiari, una volta dimesso dall’ospedale, non hanno la possibilità di seguirlo e occuparsene perché ancora allettato. Vi rammentiamo inoltre la presenza in ospedale del servizio ACOT (agenzia di Continuità Ospedale – Territorio), che attraverso una valutazione dell’anziano può prolungarne la degenza in ospedale e permettere così alla famiglia di organizzarsi:
  1. Trovando un/una badante (ci si può rivolgere al Comune o Associazioni o Patronati)
  2. Trovando una struttura riabilitativa
  • ai Servizi sociali ASL se l’anziano non è autosufficiente.

Gli assistenti sociali ASL si trovano anch’essi al Comune, ma in giorni ed orari specifici (informarsi pertanto presso il proprio Comune).

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